mercoledì 3 aprile 2013

Il Doping...introduzione ad un fenomeno diffusissimo.

L’uso di sostanze illecite e potenzialmente nocive nella pratica sportiva (Doping) rappresenta oggi una rilevante questione di salute pubblica, data la considerevole diffusione del fenomeno.
La prevalenza del doping nel mondo risulta essere di difficile determinazione. I dati dei test-antidoping ufficiali indicano una prevalenza di questo fenomeno attorno al 1% (WADA 2010), quando però vengono usate altre tipologie di stima della prevalenza, quali questionari anonimi, (“quante persone conosci che fanno uso di sostanze atte a migliorare le loro performance?”) la prevalenza sale al 6-7% (Petroczi et al. 2008).
Questi dati portano a pensare come il fenomeno del doping sia ampiamente sottodimensionato (Lippi et al. 2004) e ciò rende difficile l’attuazione di efficaci misure di prevenzione. Un approccio minimalista per capire la grandezza di tale fenomeno si basa sul numero di farmaci e sostanze sequestrate nel mondo. Nel quinquennio 2001-2006 nel solo Sud America sono stati sequestrati 11 milioni di dosi di farmaci dopanti (Donati 2007). Una stima molto grossolana ha portato a pensare che almeno 15.5 milioni di persone comprendenti atleti professionisti e amatori abbiano fatto uso almeno una volta di sostanze dopanti negli anni 2001-2006 (Donati 2007). Il sottodimensionamento del fenomeno doping comporta anche l’impossibilità di avere una reale idea del suo costo sociale.
Nella maggior parte degli atleti la conoscenza del doping e dei suoi pericoli appare molto limitata (Wanjek et al. 2006). Da uno studio pubblicato sugli studenti delle scuole superiori della Provincia di Verona (Leone et al. 2005) emerge come il passaparola e l’affidarsi ai mass-media siano le principali fonti di informazione. Marginale appare anche essere il contributo della scuola e degli operatori del mondo sportivo. Infatti, secondo il report World Anti-Doping Agency (WADA) (Backhouse et al. 2007) atleti e dirigenti sportivi sono in possesso di informazioni e conoscenze frammentarie e poco corrette. In questa categoria, si può inserire anche il personale medico (Backhouse et al. 2011). Tra tutti i mass media, Internet è risultata la più comune fonte di informazione (64%) per reperire informazioni legate al doping (Thomas et al. 2011). Purtroppo le informazioni trovate su Internet sono spesso fuorvianti, non scientificamente corrette e posso influenzare la decisione di iniziare ad assumere sostanze dopanti (Boyer et al. 2005). Il dibattito pubblico su questioni inerenti al doping, infine, è pressoché nullo (Calzia et al. 2003), ad eccezione di quello che segue i grandi scandali (vedi il caso Alex Schwazer e Lance Armstrong). In coincidenza di scandali il discorso sul doping diviene però ‘gossip’ e non rappresenta un momento di informazione e critica competente.

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