Valeria Straneo è una donna di 37 anni, ha 2 figli ed è laureata in lingue. Due giorni fa è diventata vice-campionessa del mondo nella maratona vincendo una fantastica medaglia d'argento. La Straneo si allena come una professionista solo da 3 stagioni e attualmente corre per una società amatoriale di atletica (penso sia l'unico caso di conseguimento di una medaglia mondiale di un atleta che non appartiene a nessun corpo militare, ovvero non riceve uno stipendio per fare l'atleta professionista a tempo pieno). Questo improvviso exploit ha purtroppo creato molte voci di corridoio che ipotizzano l'utilizzo, da parte della Straneo, di sostanze dopanti per spiegare le sue incredibili performance in pochissimo tempo. In effetti ha dell'incredibile quello che è riuscita a fare negli ultimi 3 anni. Fino a poco tempo fa (pre 2010) lavorava con un contratto a tempo determinato in un asilo nido e la corsa era solo un modo per sfogarsi e convivere da sempre con una malattia genetica debilitante, la sferocitosi ereditaria. Questa malattia provoca un difetto della membrana dei globuli rossi rendendoli sferici e non più a forma biconcava. La forma biconcava è normalmente necessaria per aumentare la superficie di contatto con l'ambiente esterno e diminuire la distanza tra le 2 superfici. Ciò permette una maggior velocità del passaggio dell'ossigeno e anidride carbonica con l'emoglobina situata all'interno dei globuli rossi. Inoltre la forma biconcava dei globuli rossi permette un alto grado di deformazione (senza rotture) degli stessi permettendo il loro passaggio anche nei capilllari più stretti (Concu et al 2005). Chi soffre di sferocitosi ereditaria va incontro a gravi forme di anemia, questo perchè la milza non riconoscendo i globuli rossi sferici come normali, li distrugge. Ciò comporta un notevole lavoro della milza che tende ad ingrossarsi (possono crearsi anche milze secondarie) (Gallagher PG et al 2013). Questo ha portato la Straneo nel maggio del 2010 all'operazione di asportazione della milza. La Straneo prima del 2010 era un'atleta amatoriale che doveva convivere con una malattia che le faceva avere livelli bassissimi di emoglobina (10 gr/dl) e di ematocrito (35%) e correva qualche gara tra cui la maratona di Torino in 3h 34'. Dopo l'operazione alla milza, la sua vita è cambiata, la sferocitosi ereditaria non è più stato un limite ma probabilmente è diventata la sua forza. Le sue performance sono migliorate enormemente tanto da convincerla a dedicarsi completamente all'allenamento. Questo l'ha portata nel giro di brevissimo tempo da mamma con lavoro precario e hobby della corsa (maratona di Torino corsa in 3h 34' pre-2010) al record italiano della maratona (2h 23' e 44" Rotterdam 15 aprile 2012), alla partecipazioni alle Olimpiadi di Londra (ottavo posto in 2h 25' e 27") alla vittoria nella mezza maratona con record ai Giochi del Mediterraneo 2013 (1h 11' 00") e l'argento ai mondiali di Mosca 2013 (2h 25" e 58").
Come è stato possibile tutto ciò? Ha ragione chi l'accusa di doping asserendo che non è possibile fare miglioramenti così notevoli in pochissimo tempo senza supporto farmacologico, oppure chi la difende dicendo che una volta trovato l'equilibrio con la sua malattia è riuscita a dare il 100% di sè stessa?
Io penso che nel caso della Straneo non ci sia doping, ma certo per spiegare queste prestazioni incredibili in pochissimo tempo qualche spiegazione fisiologica bisogna ricercarla.
L'eritropoietina (EPO) ormone naturalmente prodotto dai reni in caso di ipossia, stimola la nascita di nuovi globuli rossi e blocca la distruzione di quelli vecchi (Lang et al 2013).
La Straneo ha dovuto convivere per anni con globuli rossi "anomali" che venivano sistematicamente distrutti dalla milza, provocandole una grave forma di anemia. E' probabile che il suo corpo per contrastare questa marcata anemia abbia cercato di compensare con un'iperproduzione di globuli rossi. Questa elevata attività eritropoietica è probabilmente rimasta anche dopo l'asportazione della milza consentendole di avere alti livelli di emoglobina ed ematocrito che potrebbero aiutarla nelle prove di endurance. I globuli rossi sferici riescono comunque a svolgere la loro attività di trasportatori di ossigeno ed anidride carbonica e da un punto di vista emodinamico scorrono "meglio" nel sistema vascolare rispetto ai globuli rossi normali. Oltre a questo, avendo corso per anni con un sistema di trasporto dell'ossigeno debilitato (grave anemia) il suo corpo si è adattatato per cercare di sfruttare al meglio il poco ossigeno che le arrivava, raggiungendo alti livelli di efficienza bioenergetica. Infatti come ho recentemente dimostrato (Zerbini et al 2012) in caso di attività fisiche con un trasporto dell'ossigeno ridotto, migliora la capacità del muscolo di "usare" il poco ossigeno che gli arriva, sincronizzando meglio la capacità di trasporto dell'ossigeno con la capicità di consumo dello stesso. Sicuramente oggi la condizione fisiopatologica equilibrata della Straneo può darle dei vantaggi in termini di performance, ma non penso si possa parlare di "doping" non avendo lei scelto deliberatamente di ammalarsi! Inoltre altri aspetti (psicologia, genetica delle fibre muscolari, capacità neuromuscolare di uso dell'energia elastica), non collegati alla malattia e al seppur fondamentale sistema di trasporto dell'ossigeno (Polmoni + Cuore + Emoglobina), devono essere superiori alla media per raggiungere questi risultati (dicesi Talento?)! Per cui, ad oggi, non si può che fare i complimenti a Valeria Straneo!